Pensiero e Rimuginio
- Silvia Fortunati
- 10 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 12 mar 2022
I #𝙥𝙚𝙣𝙨𝙞𝙚𝙧𝙞 sui quali scegliamo di 𝘧𝘰𝘤𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘢𝘵𝘵𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, definiscono la nostra 𝙍𝙀𝘼𝙇𝙏𝘼̀.
Un esempio pratico è:
Se passiamo un’intera bella serata con una persona e poi dovesse succedere che ritroviamo la macchina ammaccata, abbiamo due scelte. Una è focalizzare la nostra attenzione su questo piccolo spiacevole evento che ci rovinerà l’umore per il resto della serata, l’altra è dirigere i nostri pensieri in modo positivo su quanto c’è stato di bello fino a quel momento, non lasciando che la nostra mente prenda il sopravvento.
Una volta posto questo breve esempio, è opportuno fare una distinzione tra: 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐈𝐄𝐑𝐎 e 𝐑𝐈𝐌𝐔𝐆𝐈𝐍𝐈𝐎.
- Il 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐀𝐑𝐄 significa risolvere un problema, è orientato a una 𝒔𝒐𝒍𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆. È possibile distinguere i pensieri efficaci perché spesso si presentano e iniziano con “𝗖𝗼𝗺𝗲…” o “𝗖𝗼𝘀𝗮…”
- 𝐑𝐈𝐌𝐔𝐆𝐈𝐍𝐀𝐑𝐄 è totalmente diverso. Si tratta di un’iper-attività di pensiero in cui la nostra mente crea il 𝒑𝒓𝒐𝒃𝒍𝒆𝒎𝒂. Sono tutti pensieri controproducenti che non hanno significato e non portano a nulla. Dietro a questi si cela una 𝖯𝖠𝖴𝖱𝖠, esiste una 𝖱𝖤𝖠𝖫𝖳𝖠̀ che non riesco ad #accettare. Si tratta di pensieri circolari che sfiniscono e che si presentano spesso in questa forma: “𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́…”. Essendo questi orientati a creare un problema piuttosto che una soluzione, si interrompono in due modi: o per sfinimento o nel momento in cui mi concentro su qualcosa che sia concreto (pensare a come risolverli significa pensare e dunque alimentarli ancora di più).
In conclusione, ho io il 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟𝑒 di #scegliere la realtà che voglio vedere, ho io il potere di #controllare e #indirizzare i pensieri su ciò che è bello e mi rende felice, non lasciandomi trascinare nel baratro dei pensieri negativi, che generano problemi senza trovare soluzioni, che ci costruiscono solo una gabbia di infelicità. Utile e funzionale è, quindi, concentrarsi su COSA e COME posso fare per #risolvere il problema, invece di capire PERCHÉ mi è accaduto.




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