La 𝙛𝙞𝙜𝙪𝙧𝙖 𝙥𝙖𝙩𝙚𝙧𝙣𝙖
- Silvia Fortunati
- 10 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 12 mar 2022
La 𝙛𝙞𝙜𝙪𝙧𝙖 𝙥𝙖𝙩𝙚𝙧𝙣𝙖 è ritenuta fondamentale come quella materna nello sviluppo della personalità di ciascun individuo: sia l’amore che il rifiuto di entrambe le figure genitoriali possono influire profondamente sull’equilibrio emotivo, sull’autostima e sulla salute mentale dei figli.
Indifferentemente dal genere dei bambini, l’assenza di un padre può causare problematiche di adattamento con insorgenza di comportamenti distruttivi con la crescita.
Esistono diverse tipologie di padre, ne analizzerò alcune:
-𝐈𝐋 𝐏𝐀𝐃𝐑𝐄 𝐏𝐄𝐑𝐃𝐔𝐓𝐎 𝐄 𝐈𝐃𝐄𝐀𝐋𝐈𝐙𝐙𝐀𝐓𝐎: sono i casi in cui le figlie, soprattutto in caso di lutti o separazioni da questa figura genitoriale, idealizzano il padre come colui che nutrirà tutti i propri desideri e bisogni (spesso in modo irreale e non realizzabile). Il rapporto con il proprio partner potrebbe essere a loro volta percepito come perfetto e ideale, nonostante la percezione sia irreale. Nel caso di figli maschi, la perdita di un padre può comportare un disorientamento nel modello da seguire (anche in questo caso si tende alla idealizzazione del papà) e una percezione di maggior senso di responsabilità.
-𝐈𝐋 𝐏𝐀𝐃𝐑𝐄 𝐀𝐂𝐂𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄: il rischio di questo genitore molto accudente, se perde virilità o indirizza e consiglia troppo è di generare nella figlia una scelta di un partner a sua volta disponibile e poco “maschio” e nel figlio maschio, di non aiutarlo a sviluppare a pieno la propria mascolinità.
-𝐈𝐋 𝐏𝐀𝐃𝐑𝐄 𝐈𝐍𝐀𝐅𝐅𝐈𝐃𝐀𝐁𝐈𝐋𝐄 𝐨 𝐀𝐒𝐒𝐄𝐍𝐓𝐄: in tal caso è una tipologia che può differenziarsi in figure paterne distanti fisicamente o emotivamente o sfuggenti perché presi da altre problematiche (come lavoro, vita al di fuori dalla famiglia). È un papà distratto dal propri impegni che rende difficilmente comprensibile se voglia bene ai figli o meno, se sia interessato o distratto dai propri impegni. I sentimenti che si sviluppano nella prole (sia femmine che maschi) sono quelli di “amore-odio” in cui la figura genitoriale viene desiderata e respinta, cercata ma allontanata, e percepita come difficile da fidarsi. Il figlio maschio non avrà punto di riferimento da seguire e regole per affrontare le sfide quindi serberà rabbia e accuserà un senso del dovere; le femmine potrebbero essere improntate a un senso di indipendenza e autonomia, volti a coprire le mancanze ricevute. Il partner, di conseguenza, potrà essere desiderato ma temuto, sedotto e abbandonato, voluto e lasciato.
-𝐈𝐋 𝐏𝐀𝐃𝐑𝐄 𝐀𝐆𝐆𝐑𝐄𝐒𝐒𝐈𝐕𝐎: sono svalutanti e aggressivi nei confronti dei figli. Indipendentemente dal genere, questi si sentiranno coinvolti in un rapporto “persecutore-vittima” che potrebbe perpetrarsi nelle future relazioni interpersonali, derivante da un senso di inadeguatezza sperimentato in infanzia e un desiderio di rivendicazione durante lo sviluppo.
Infine, indipendentemente dal padre che ci è capitato, 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 la nostra capacità di relazionarci con gli altri, connetterci con le nostre emozioni, percepire e seguire le regole e rispettare le autorità. È possibile sviluppare e lavorare sulla propria volontà e capacità di strutturare e concretizzare i propri sogni e progetti, indipendentemente dal tipo di insegnamento e trattamento ricevuto nell’infanzia: un lavoro di presa di consapevolezza è già una buona base di partenza per poter lavorare sui nostri limiti e poter costruire relazioni soddisfacenti, diverse da quelle sperimentate nella nostra infanzia.




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