L'𝙖𝙩𝙩𝙖𝙘𝙘𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙞𝙣𝙨𝙞𝙘𝙪𝙧𝙤-𝙚𝙫𝙞𝙩𝙖𝙣𝙩𝙚

Che cos’è l’𝙖𝙩𝙩𝙖𝙘𝙘𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙞𝙣𝙨𝙞𝙘𝙪𝙧𝙤-𝙚𝙫𝙞𝙩𝙖𝙣𝙩𝙚?

Soggetti con 𝙖𝙩𝙩𝙖𝙘𝙘𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙞𝙣𝙨𝙞𝙘𝙪𝙧𝙤-𝙚𝙫𝙞𝙩𝙖𝙣𝙩𝙚 hanno 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚̀ 𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐭𝐮𝐫𝐨, lo ritengono quasi impossibile, data la 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗻𝗮𝗺𝗼𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶.

Inoltre, credono di non necessitare dell’amore, per raggiungere la propria felicità. Questi non conoscono l’accezione positiva dell’amore, in quanto lo descrivono con una 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐢𝐦𝐢𝐭𝐚̀, caratterizzato da 𝗮𝗹𝘁𝗶 𝗲 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗲 𝗱𝗮 𝗴𝗲𝗹𝗼𝘀𝗶𝗮. La propria madre viene descritta come fredda e rifiutante nei confronti dei figli, ma questo viene percepito a livello inconscio.

Le persone con questo tipo di attaccamento, infatti, rifiutano di vedere la mancanza di disponibilità della figura di attaccamento e tenderanno a idealizzarla, in modo da non sentirsi bisognosi di affetto e cure, cosa che gli procura sensazioni di forte disagio. Ne deriva un 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐚 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐚 𝐞 𝐧𝐞𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐨𝐫𝐭𝐨 (𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐯𝐮𝐥𝐧𝐞𝐫𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀) 𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚̀ 𝐬𝐩𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. Il modello mentale che si crea di se stesso è di persona «non degna di essere amata» e degli altri di persone «cattive» dalle quali è necessario proteggersi.

La 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐩𝐩𝐢𝐚 viene descritta come quasi inesistente. Anche l’eventuale gelosia non viene fatta trapelare, perché sintomo di debolezza. Sono persone che tenteranno di 𝘦𝘷𝘪𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘪𝘯𝘷𝘰𝘭𝘨𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰, 𝘴𝘰𝘱𝘱𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘦 𝘦𝘮𝘰𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪, 𝘢𝘭 𝘧𝘪𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘧𝘶𝘨𝘨𝘪𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘳𝘪𝘧𝘪𝘶𝘵𝘰 𝘦 𝘤𝘦𝘭𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘯𝘧𝘰𝘳𝘵𝘰 𝘦 𝘢𝘯𝘴𝘪𝘢, 𝘢𝘭 𝘧𝘪𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘦𝘴𝘵𝘳𝘦𝘮𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪 (𝘪𝘯 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀, 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦, 𝘤𝘪𝘰̀ 𝘦̀ 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘪𝘭 𝘧𝘳𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘰𝘳𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪). Gli altri vengono usati e sfruttati perché non se ne riconosce il valore.

Nella relazione tenderanno a scegliere come partner persone con lo stesso tipo di attaccamento, per il semplice fatto che non gli faranno richieste eccessive sull’intimità, cosa che non è capace a soddisfare nell’altro. Saranno dunque soggetti distaccati come la propria figura di attaccamento. Può accadere, però che intraprenda relazioni più durature con partner ansiosi ambivalenti, quindi invischianti, perché saranno questi a farsi carico della relazione e ad inseguirlo ogni volta che scapperà.

Queste, però, tenderanno a sentirsi frustrate e rabbiose, per essere tenute in sospeso, incapaci di cogliere i propri segnali minimi di richiesta di conforto e cominceranno una campagna di svalutazione, ridicolizzazione e disprezzo verso il partner evitante che gli procureranno sentimenti di colpa e solitudine, che gli ricorderanno la propria madre.

𝐋𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 dei soggetti con attaccamento evitante, però solitamente tende a essere rappresentata da partner che tenderà a manifestare le proprie emozioni, positive o negative, in maniera vistosa.

𝐋𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢 𝐫𝐨𝐦𝐩𝐞𝐫𝐚̀ 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨𝐬𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞, ma lui stesso non se ne sentirà mai responsabile.

Questi soggetti tenderanno a cercare la vicinanza del partner, nel momento in cui

avvertiranno il loro distacco più acuto, in modo da stabilire la loro «𝘥𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘰𝘵𝘵𝘪𝘮𝘢𝘭𝘦»: 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘷𝘪𝘤𝘪𝘯𝘰, 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰.

Il modus operandi di questi soggetti è quello di iniziare il flirt ma, nel momento in cui questo si dovesse tramutare in 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘤𝘰𝘪𝘯𝘷𝘰𝘭𝘨𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘴𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘱𝘱𝘦𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘦̀ 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘪𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘦 𝘪𝘯𝘢𝘵𝘵𝘢𝘤𝘤𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘦𝘮𝘰𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪. Le relazioni sono basate soprattutto sul sesso e 𝐩𝐨𝐜𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐠𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐨, motivo per il quale il partner verrà cambiato frequentemente.

Le loro relazioni sentimentali hanno una 𝙙𝙪𝙧𝙖𝙩𝙖 𝙢𝙚𝙙𝙞𝙖, 𝙘𝙝𝙚 𝙫𝙖𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙖𝙜𝙡𝙞 𝙤𝙩𝙩𝙤 𝙢𝙚𝙨𝙞 𝙖𝙞 𝙦𝙪𝙖𝙩𝙩𝙧𝙤 𝙖𝙣𝙣𝙞.

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